Del Natale possiamo dire ogni cosa; è diventata da anni la festa di mille cose diverse: molto spesso, e per lungo tempo, la festa del consumismo, anche se in tempi di crisi questo aspetto sta forse -fortunatamente- declinando, in favore di altri più politically correct: solidarietà, pace, amicizia, e poi lotta ai pregiudizi, alle discriminazioni; festa della famiglia, dei bambini....tutte cose buone e giuste, senza dubbio.
Ma sempre più spesso, la sensazione è quella di fare la festa senza il Festeggiato.
Natale non è un'atmosfera, non può ridursi ad un rito stagionale, non è la festa dell'educazione civica.
Non è nemmeno una rievocazione, storica o fiabesca, a seconda dei gusti.
Almeno per noi credenti deve essere un evento, altrimenti ci lascerà solo un senso di vuoto, un cerimoniale privo di significato.
L'evento è un Dio che ha accolto ogni nostra pena, ogni debolezza, ogni bisogno, ma per il suo primo incontro con la nostra umanità ha scelto l'abbraccio di una mamma.
Che il Natale sia anche per noi questo invincibile abbraccio, con cui una volta per tutte siamo stati accolti, amati e salvati.