Detesto cadere nei luoghi comuni, anche se forse è un rischio a cui tutti siamo esposti...in questi ultimi tempi, poi, sentir dire che tutto va male è diventato lo sport nazionale, e anche se in parte posso essere d'accordo, ho come una specie di insofferenza per i discorsi già sentiti , le frasi fatte, i cliché da benpensanti....non c'è limite al peggio, sono tutti corrotti, non esiste più correttezza, "il più pulito c'ha la rogna" (questa è la versione romana, ma ce ne sarà senz'altro qualcuna analoga in altre parti d'Italia).
Dico questo per chiarire che non amo appoggiarmi agli schemi preconcetti, e anche nell'ambito minimo della mia quotidianità cerco di non dare spazio al qualunquismo....ma ciò nonostante, a volte cadono le braccia anche a me. Non parlo di questioni vitali, per fortuna, ma di semplici regole di convivenza: se si riceve una mail , si risponde, in tempi ragionevoli; se si richiede un lavoro ad un artigiano, non si sparisce senza lasciare più notizia di sé; se si prende un impegno, e per qualche ragione si è costretti a rinunciare, si contatta la persona in questione, la si avverte, e magari si chiede anche, cortesemente, scusa: regole semplici, sembrerebbe, ma a quanto pare non così ovvie.
Io in questo codice di correttezza credo ancora, è così che ho sempre vissuto ed a questo ho educato mio figlio; per molti saranno sciocchezze, ma per me sono cose sostanziali; l'idea che nella vita la "forma" sia solo un involucro esteriore non mi ha mai convinto: tolto quell' "involucro" resterebbero solo brutali rapporti di interesse e una rozzezza di relazioni col prossimo che speravo cancellata da secoli di evoluzione. Resto sempre e comunque dell'idea che l'educazione e - concedetemelo - una certa signorilità nei rapporti con gli altri, siano le sole carte vincenti, a prescindere dal fatto se siano o meno apprezzate o se trovino corrispondenza. Posso solo constatare che per molti questo è un ragionamento privo di senso, e mi dispiace per loro; ma devo anche riconoscere che molte, moltissime delle persone con cui vengo in contatto grazie alla mia attività creativa si riconoscono non solo nei miei gusti, ma nel mio modo di pensare e nella mia sensibilità, e sono coloro con cui negli anni ho stabilito una sorta di affinità elettiva... e dal momento che mi sono data come regola di non permettere che seccature e malumori possano compromettere il piacere che mi dà creare e condividere i miei lavori con chi ha voglia di apprezzarli, il bilancio è comunque positivo.